Reato Di omicidio e Legittima Difesa, avvocato penalista

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Il  reato  di  omicidio  e  le  sue  forme

Il  reato   di  omicidio  è  uno  dei  delitti  più  gravi,  se  non  il  più  grave,  non  solo  in  Italia,  ma  in  tutto  il  mondo.  Naturalmente  viene  incluso  nel  diritto  penale  e  come  reato  di  omicidio  si  intende  la  morte  di  una  persona  che  viene  provocata  da  un  altra  persona  con  dolo,  colpa  o  preterintenzione.  Di  conseguenza  chiunque  provoca  la  morte  di  un uomo  è  punito  dalla legge  con  la  carcerazione  di  un  minimo  di  ventuno  anni.  

L’omicidio  è  un  tipo  di  delitto  che  può  essere  commesso  in  diverse  situazioni  e  ha  molte  forme  e  modalità.  Una  di  queste  forme  ad  esempio  è  l’omicidio  doloso.  Tale  reato  riguarda  naturalmente  sempre  un  delitto  contro  l’individuo  ed  è  previsto  dal  codice  penale. 

L’omicidio  doloso  comporta  la  privazione  della  vita  di  un  altra  persona  in  modo  puramente  volontario.  Quindi  il  soggetto  che  commette  il  reato  è  pienamente  consapevole  che  come  conseguenza  del  suo  atto  estremamante  violento  ne  deriverà  la  morte  della  sua  vittima.  L’omicidio  doloso  viene  punito  dalla  legge  con  un   minimo  di  ventuno  anni.   Poi  c’è  l’omicidio  colposo  che  viene  previsto  nel  articolo  589  del  codice  penale.   

Per  questo  tipo  di  reato  la  legge  prevede  la  reclusione  da  sei  mesi  fino  a  cinque  anni.  Se  però  il  fatto   commesso  riguarda  l’ambito  del  lavoro  e  la  violazione  delle  norme  di  prevenzione  degli  infortuni  sul  lavoro,  la  situazione  è  più  grave  e la  pena  è  da  due  anni   fino  ad un  massimo  di  sette  anni.  Chiunque  poi  provochi  la  morte  per  colpa  e  il  soggetto  è  in  stato  di  ebbrezza  alcolica  o  sotto l’effetto  di sostanze  stupefacenti  o  infrange  le  norme  stradali ,   le  pene  sono  più  dure  e  arrivano  anche  fino  a  quindici  anni  di  reclusione.  

Poi  c’è  anche  l’omicidio  preterintenzionale  il  quale  si  può  forse  considerare  la   forma  meno  grave  di  questo  tipo  di  reato.   Infatti  il  soggetto  che  commette  un  omicidio  preterintenzionale  non  ha  come  scopo  la  morte  della  vittima,  ma  originariamente  punta  solo  a  perquoterla  o  a  provocare  lesioni  personali.   In  tali   situazioni  la  pena  prevista  per  l’omicidio  preterintenzionale  è  la  reclusione  da  un  minimo  di  dieci  anni  fino  ad  un  massimo  di  diciotto  anni  senza  circostanze  aggravanti.  

Avvocato penalista: Reato Di omicidio e Legittima Difesa

La  legittima  difesa

La  legittima  difesa  è  un  fenomeno  che  riguarda   una  sorta  di  autotutela  del  soggetto.    Questo  succede  ed  è  permesso  dalla  legge  solo  nel  caso  in  cui  insorga  un  pericolo  imminente  per  sè  o  per  altre  persone.   Quindi  per  potersi  difendere  non  c’è   la  possibilità  di  chiamare  le  forze  del  ordine  per  varie  ragioni  e  la  sola  possibilità  di  sopravvivere  è  l’autodifesa.  Di  conseguenza  non  viene  punito  dalla  legge  una  persona  che  ha  commesso  il  fatto  perchè  costretto  a  difendere  se  stesso  o  un  altra  persona. 

Questo  sempre  nel  caso  che  la  difesa  del  soggetto  sia  in  proporzione  alla  minaccia.   Seguendo  questa  logica   esistono  i  presupposti  per  la  legittima  difesa  quando  si   è  in  presenza  di  un  imminente  pericolo  che  può  essere  ad  esempio  un  aggressione,  e  da  questo  pericolo  derivi  una  naturale  e  istintiva  reazione  di  difendersi.  

Questa  reazione  di  difendersi  deve  essere  in  linea  con  l’inevitabilità    del  pericolo   e  deve  esserci  sempre  e  comunque  una  giusta  proporzione  tra  difesa  ed  offesa.   L’offesa  viene  configurata  in  una  presenza  molto  concreta  di  una  minaccia   per  se  o  per  gli  altri.   Tale  minaccia  può  essere  fisica  e  nelle  situazioni  più  gravi  di  vita.  

Quando  la  legittima  difesa  è  eccessiva   cosa  succede

Abbiamo  detto  che  la  difesa  e  quindi   l’autotutela  deve  essere  in   una  giusta  proporzione  con  la  minaccia  che  ci  si  presenta.  Però   ci  sono  casi   che  tale  difesa  può  essere  considerata  eccessiva.   Dal  punto  di  vista  giuridico  si  parla  di  eccesso colposo  di  legittima  difesa  nel  caso  in  cui  la  reazione  di  difesa  del  soggetto  è  troppa   in  confronto  alla  minaccia  o  all’offesa.  

Naturalmente  la   vittima  non  ha  come  scopo  principale  di  commettere  un  reato  penalmente  perseguibile,  però   la  sua  reazione  non  è  più  in  proporzione  con  l’offesa  che  ha  subito.  Quindi  nel  commettere  certi  atti  si  esagera  e  si  eccede  in  modo  colposo  oltrepassando  i  limiti   che  sono  stati  stabiliti  dalla  legge.   

La  valutazione  di  un  eccesso  di  difesa   è   competenza  del  giudice  il  quale  valuta  tutte  le  circostanze  oggettive   che  sono  l’esistenza  del  pericolo,  i mezzi  di  reazione  che  ha  a  disposizione  il  soggetto  nel  momento  del  fatto,  il  modo  in  cui  ha  fatto  uso  di  tali  mezzi,  l’importanza  del  bene  minacciato  o  leso  dall’ aggressore   e  cosi  via.    Tutte  queste  circostanze  naturalmente  non  portano  all’assoluzione  dell’imputato,   ma  soltanto  alla  riqualificazione  del  reato.  

In  linea  di  massima  anche  quando  ci  si  difende  da  una  determinata  minaccia  che  agli  occhi  della  vittima  può  essere  molto  grave,   è  compito  della  giustizia  e  delle  forze  dell’ordine  analizzare  bene  tutte  le  prove  e  le  circostanze  per  stabilire  in  modo  ben  preciso  l’esatto   susseguirsi  degli  eventi  e  la  loro  gravità.