Avvocato penalista diritto penale detenuti - Reato di Molestie - Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari Catania Venezia Verona Messina Padova Trieste Taranto Brescia Parma Prato Modena Reggio Calabria Reggio Emilia Perugia Livorno Ravenna Cagliari Foggia Rimini Salerno Ferrara Sassari Latina Giugliano in Campania Monza Siracusa Pescara Bergamo Forlì Trento Vicenza Terni Bolzano Novara Piacenza Ancona Andria Arezzo Udine Cesena Barletta
Il reato di molestie cos’è
Il reato di molestie è un reato penale ed è incluso nel codice penale con l’articolo 660. Questo tipo di crimine è punito dalla legge con la reclusione fino a sei mesi e con l’ammenda di 516 euro e ne è soggetto qualsiasi persona che porta disturbo o molestia con l’aiuto di diversi mezzi o in diversi posti pubblici o aperti al pubblico.
Questo genere di reato però esclude qualsiasi danno fisico o dolore del corpo, ma punta piuttosto a creare una sensazione di disagio o fastidio profondo nella persona che la subisce. Tali individui hanno come scopo di creare nelle altre persone un turbamento nel benessere fisico e anche quello mentale attraverso atti o parole inappropriate.
Dal punto di vista penale in cosa consiste il reato di molestie.
Il reato di molestia consiste in qualsiasi tipo di atteggiamento che ha come unico scopo la molestia e il disturbo di persone terze. Quindi il soggetto ha un comportamento arrogante e di invadenza verso gli altri e dalla legge può essere punita anche con la carcerazione che arriva anche fino ai sei mesi.
Questo tipo di reato ha visto uno sviluppo progressivo negli ultimi tempi e di conseguenza è stato portato all’attenzione della giustizia per poter contrastare il fenomeno. Per potersi considerare penalmente punibile dalla legge il comportamento del soggetto deve essere di un invadenza e di un insistenza eccessiva e di conseguenza l’arroganza e l’insistenza delle persone che molestano le loro vittime deve essere oggettivamente molto alta.
Su quali prove si può basare il reato di molestia
Abbiamo detto che le molestie non sono basate su danni fisici della vittima, ma soprattutto sui determinati comportamenti fastidiosi in modo eccessivo che portano più che altro a dei disagi spirituali. Quindi un giudice deve basare la sua decisione se condannare una persona o meno, sulla denuncia e sulla testimoniaza della vittima perchè non esistono prove tangibili.
Alla luce di questi fatti essendo la persona che effettua la denuncia l’unica prova del reato, se cosi si può dire, il giudice che è incaricato del caso deve avere un particolare occhio critico. Questo in particolar modo nel caso quando la persona offesa si è costituita parte civile nel processo penale ed ha un interesse molto forte, anche economico, sull’esito del processo.
Per valutare la veridicità, la coerenza ed il filo logico dei fatti la testimoniaza della persona che denuncia il reato deve per forza essere presa in considerazione molto attentamente dal giudice. Per rafforzare ulteriormente la veridicità delle azioni denunciate devono essere prese in considerazione anche le testimonianze di altre persone che sono state vicino alla vittima e quindi possono confermare il reato delle molestie.
Questo avviene perche risulta naturale pensare che dopo essere stato soggetto di molestie, la persona si confidi e ne parli con almeno un altra persona che può essere un amico ad esempio. Se poi questi testimoni hanno anche sentito telefonate o letto dei messaggi molesti e possono raccontarlo, questo rende ancora di più credibile la denuncia della vittima e rende più solida la sua posizione.
In caso di reato di molestie come ci si può difendere
Il reato di molestie è un fenomeno molto diffuso nella nostra società e lo possiamo trovare fra persone di tutte le età, a partire dai più giovani e poi continuare con gli adulti. Anche gli ambiti dove si verifica questo tipo di comportamento è molto vasto. Infatti lo si può constatare negli ambieti scolastici, in quelli lavorativi e addirittura nel proprio condominio. Quindi essendo tutti potenziali vittime di un comportamento del genere, ci si chiede se ci sono delle misure preventive che possiamo prendere oppure dei comportamenti che possiamo adottare per poterci difendere da una situazione del genere.
Una cosa che si può fare per tentare di risolvere il problema in modo civile e senza troppi grattacapi è quello di tentare di parlare alla persona che ci disturba e tentare di spiegare la situazione nella speranza che si mostri ragionevole e metta fine ai tutti quei comportamenti che risultano molesti. Se questo tentivo di far ragionare l’individuo che ci molesta non dovesse funzionare, a questo punto possiamo intraprendere la via legale.
È una via più complicata, ma è l’unica via percorribile se ci è impossibile avere un dialogo con l’altra persona. Quindi si va avanti con una presentazione di una richiesta di ammonimento al Questore. Quest’ultimo una volta che ha preso atto della richiesta, se la ritiene ben fondata, emette un decreto di ammonimento orale contro il presunto molestatore per potergli evitare un processo penale.
Allo stesso tempo la persona che fa la denuncia evita lunghi calvari nelle aule della giustizia. Se nemmeno questo dovesse servire a far desistere il molestatore, un altro passo per tutelarsi è quella della querela, a patto che venga presentata entro sei mesi dai fatti avvenuti. Una volta accertati tutti i fatti incriminanti, poi il giudice emette un’ordinanza restrittiva nei confronti dell’imputato.