Avvocato penalista di Reato Di Evasione Tasse, Frode Fiscale: Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari Catania Venezia Verona Messina Padova Trieste Taranto Brescia Parma Prato Modena Reggio Calabria Reggio Emilia Perugia Livorno Ravenna Cagliari Foggia Rimini Salerno Ferrara Sassari Latina Giugliano in Campania Monza Siracusa Pescara Bergamo Forlì Trento Vicenza Terni Bolzano Novara Piacenza Ancona Andria Arezzo Udine Cesena Barletta.
L'evasione fiscale è solo un crimine se supera determinate soglie o se si basa su particolari tipi di comportamenti di tipo legale (e ne parleremo a breve). Normalmente, quindi, chi nasconde una tassa su uno o più redditi che riceve nell'anno di imposta commette solo una tassa illecita (subordinata al reato amministrativo); l'unica conseguenza è l'applicazione di sanzioni pecuniarie che non danno luogo a procedimenti penali, né a "macchie" su accuse penali.
Ad esempio, coloro che aumentano artificialmente i costi sostenuti nell'esercizio della propria attività solo per aumentare le detrazioni fiscali o che non dichiarano una remunerazione ricevuta da un cliente non commettono un reato di evasione fiscale (sempre soggetto alla legge) soggetto solo a due conseguenze: l'Agenzia delle Entrate "recupera per tassare" tali importi (cioè li fa diventare la base imponibile da cui il contribuente si nascondeva) e quindi applica le sanzioni finanziarie.
Qual è il reato per il frode fiscale?
Il reato di frode fiscale, dopo l'abrogazione della legge 516 del 1982, trova la sua disciplina negli articoli 2 e seguenti del decreto legislativo n. 74 del 2000. È il reato di frode fiscale se alcuni, al fine di eludere le tasse sulle reddito o valore aggiunto e utilizzando fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, si prega di indicare in una delle dichiarazioni annuali relative a tali attività fiscali differite. Anche la condotta di coloro che emettono fatture o documenti per transazioni inesistenti è sanzionata al fine di consentire a terzi di evitare l'imposta sul reddito o l'imposta sul valore aggiunto.
Guardando il rapporto delle previsioni legislative, il legislatore intendeva proteggere l'interesse della riscossione completa delle imposte dovute, anche considerando che le entrate fiscali sono dirette ad alimentare risorse pubbliche da destinare agli obiettivi sociali.
La frode fiscale è l'unico reato che può essere eseguito solo dalla persona che è tenuta a presentare una dichiarazione dei redditi annuale o una dichiarazione dei redditi. L'elemento materiale del reato è identificato nella condotta specifica che è stata indicata - in una delle dichiarazioni annuali dell'imposta sul reddito o del valore aggiunto - di elementi passivi fittizi, utilizzando fatture o altri documenti emessi per transazioni inesistenti. Tali fatture o documenti devono essere registrati in registri contabili obbligatori o conservati al termine dell'amministrazione finanziaria.
Qual è il reato per l’evasione delle tasse?
Con il termine "evasione fiscale" si intendono tutti quei comportamenti attraverso i quali i cittadini violano la legge per non pagare o pagare meno tasse. L'esempio più tipico di evasione è l'amministrazione di bevande e alimenti senza l'emissione della ricevuta fiscale.
C'è anche un comportamento per evitare di pagare tasse e tasse senza violare la legge. Possiamo parlare di evasione fiscale quando, nel rispetto di una "legittimità formale", usiamo le carenze dell'ordinamento giuridico per evitare di pagare le tasse senza violare la legge e conseguentemente avere sanzioni da parte delle autorità.
In questo caso la legge non considera l'elusione "contra legem" ma piuttosto "extra legem".
In Italia esiste una regola ingiustificabile prevista dall'art. 37-bis del D.P.R. n. 600/1973 che sanziona l'inesauribilità dell'amministrazione finanziaria di atti, fatti e negozi senza valide ragioni economiche, volta ad eludere obblighi o divieti previsti dalla normativa fiscale e ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi, altrimenti iniqui. In base a questa regola, i pubblici amministratori "rinnegano" i vantaggi fiscali ottenuti attraverso l'elusione delle disposizioni fiscali.
Tali atti devono riguardare uno o più dei seguenti:
1. trasformazioni, fusioni, scissioni, liquidazioni volontarie e distribuzioni agli azionisti di somme prelevate da voci di patrimonio netto diverse da quelle costituite con utili;
2. trasferimenti di società e negozi per il trasferimento o il godimento di società;
3. vendite di prestiti;
4. vendita di eccedenze fiscali;
5. operazioni come da D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 544 recante disposizioni per l'adeguamento alle direttive comunitarie relative al regime fiscale delle fusioni, scissioni, cessioni di attività e scambi di azioni;
6. operazioni effettuate da chiunque, comprese valutazioni, relative ai proventi della vendita di azioni e di qualsiasi altra partecipazione al capitale sociale o al patrimonio della società.
Diverso è il reato di frode fiscale. In questo caso, infatti, c'è un vero reato, una vera e propria violazione della legge fiscale.
La caratteristica principale della frode fiscale è un comportamento fraudolento che ha lo scopo di ingannare la Pubblica Amministrazione.
Semplificare l'identificazione di situazioni in cui l'evasione fiscale può essere considerata un reato (quindi punibile con multe e prigioni), rispetto a quelli in cui non esiste un aspetto "criminale" ma semplicemente "amministrativo" con sanzioni applicabili solo sotto forma di ammende), sono state indicate le soglie degli importi.
Se rimani al di sotto di questi limiti, il reato è amministrativo, mentre il precedente è criminale, a condizione che un giudice non lo consideri un'evasione, nel qual caso la componente criminale non è più "perché non è un crimine".
Le soglie in Italia sono state riviste negli ultimi anni e non lasciano spazio a grandi interpretazioni.