Avvocato penalista diritto penale fallimentare per detenuti per Bancarotta Fraudolenta: Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari Catania Venezia Verona Messina Padova Trieste Taranto Brescia Parma Prato Modena Reggio Calabria Reggio Emilia Perugia Livorno Ravenna Cagliari Foggia Rimini Salerno Ferrara Sassari Latina Giugliano in Campania Monza Siracusa Pescara Bergamo Forlì Trento Vicenza Terni Bolzano Novara Piacenza Ancona Andria Arezzo Udine Cesena Barletta
Cos’è la bancarotta fraudolenta
La bancarotta fraudolenta è un reato che viene previsto nell’ordinamento giuridico italiano ed è quel tipo di reato che è collegato al fallimento fraudolento, ovvero frode diretta ad aggravare l’insolvenza e a violare le legittime aspettative dei creditori. La bancarotta fraudolenta è un tipico reato fallimentare.
La persona che commette un reato simile sostanzialmente dissimula le proprie reali disponibilità economiche che sono peggiori di quello che fa credere. Il reato di bancarotta fraudolenta è incluso nell’articolo 216 e viene basato sul concetto del fallimento. Non è facile comunque determinare in modo preciso questo tipo di reato perche la legge fallimentare ne considera diverse figure le quali si distinguono per le loro condotte di natura diversa e di diversi stati psicologici che sono necessari per dire che tale reato è configurato.
Però in linea di massima si può dire che compie un reato di bancarotta fraudolenta ogni imprenditore o società che hanno dichiarato il loro fallimento con sentenza dell’autorità giudiziaria e che compiono delle azioni tali da impedire ai loro creditori di rifarsi delle perdite sul patrimonio personale o sociale.
Quali sono le pene per il reato di bancarotta fraudolenta?
Il crimine per bancarotta fraudolenta è punibile dalla legge e in questi casi si procede d’ufficio. Di questo tipo di reato si occupa il tribunale in composizione collegiale. Durante lo svolgimento del processo la legge prevede che la persona accusata sia messa sotto misure cautelari personali. La bancarotta fraudolenta viene prevista dall’articolo 216 e ne è soggetto qualsiasi imprenditore che in modo volontario prima o durante il fallimento ha nascosto, distrutto o dissipato completamente o anche in parte tutti i suoi beni sapendo bene in questo modo danneggia ancora di più i suoi creditori.
Il soggetto viene considerato colpevole di bancarotta fraudolenta anche quando prima del fallimento ha sotratto, falsicato oppure distrutto documenti vari , libri e altre carte di contabilità in modo tale da nascondere e rendere impossibile la verifica del proprio patrimonio e dei suoi muovimenti d’affari. Agendo cosi l’imprenditore è pienamente consapevole di trarre un ingiusto profitto per sè e di recare danno ai suoi creditori. Questo soggetto è colpevole anche se prima o durante il fallimento fa dei pagamenti ad alcuni creditori danneggiando gli altri.
Le prime due circostanze sono considerate dalla legge le più gravi e di conseguenza la pena prevista è quella di un minimo di tre anni fino ad un massimo di dieci anni. Mentre la terza circostanza è considerata un pò più lieve e la pena va da uno ai cinque anni massimo.
Esiste il concorso nel reato di bancarotta fraudolenta?
Anche se come per molti altri crimini la bancarotta fraudolenta viene considerato un crimine proprio dove l’imprenditore che si rende colpevole di tale delitto ha delle specifiche caratteristiche, ciò non vuol dire che un altra persona non possa partecipare alla realizzazione del fatto. Infatti , secondo la legge, il soggetto del crimine è l’imprenditore o la società la quale ha dichiarato il suo fallimento alle autorità giudiziarie.
Mentre invece la persona che ha concorso alla bancarotta è quel soggetto che è estraneo al fallimento, però si rende colpevole nel momento che le sue azioni in collaborazione con la persona che ha fallito sono state efficaci per la realizzazione dell’evento illegale. Questo soggetto che concorre nel reato è pienamente consapevole delle sue azioni ed è determinato ad aiutare l’imprenditore fallito anche a danno dei suoi creditori. Una volta che è stato verificato il dolo di questo soggetto, anche lui è perseguibile dalla legge e punito con la reclusione.
Il reato di bancarotta quante forme ha?
Fino ad ora abbiamo parlato di bancarotta fraudolenta che è la forma più grave dei reati fallimentari. Però non esiste solo la banca fraudolenta che si configura in quei casi quando l’imprenditore tenta di distruggere, nascondere o modificare tutti quei fatti che potrebbero far si che i suoi creditori chiedano risarcimento a danno del proprio patrimonio personale. La caratteristica principale di questi casi è l’intezione in piena coscienza del soggetto a trarre un ingiusto profitto anche se questo vuol dire danneggiare ancora più ulteriormente i propri creditori.
Apparte questo esiste anche la bancarotta semplice. Nel caso di bancarotta semplice l’imprenditore che ha fallito si è comportato in un determinato modo però senza avere la volontà e l’intenzione esplicita di danneggiare i suoi creditori per potersi arrichire a danno degli altri. Le sue azioni sono nel peggiore dei casi imprudenti e non ben calcolati.
Tali comportamenti possono essere delle spese personali al di sopra delle possibilità e delle generali condizioni economiche . Oppure il soggetto ha compromesso il suo patrimonio con operazioni imprudenti e a questo ne è derivato il fallimento. Oppure ancora nel caso che durante vari tentativi di evitare il fallimento compie delle azioni imprudenti e che finiscono male e cosi via. Per queste ipotesi dato che non esiste la dolosità da parte dell’imprenditore fallito anche la condanna è più lieve e va dai sei mesi fino ai due anni.